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lorenzojhwh Unius REI kingdom

vogliono ammazzare questi cari e bravi cinesi

dopo 1,2 miliardi di vittime innocenti della sharia, e dopo tutti i genocidi della jihad che hanno prodotto il più grande delitto del genere umano la UMMA? la islamofobia è del tutto legittima, almeno finché la LEGA ARABA non rimuove il regime coranico-talmudico politico e ideologico della teologia della sostituzione che rappresenta una minaccia di sterminio per la sopravvivenza di tutti i cinesi! I giorni più neri di Boris. L'ex viceministra Tory lo accusa di "islamofobia" http://a.msn.com/01/it-it/AAT4FLX?ocid=st tutti vogliono ammazzare questi cari e bravi cinesi che non hanno fatto niente di male a nessuno, e forse li vogliono ammazzare proprio per questo! ======================= l’Economist ha ragione al 100%! Draghi vuole dormire sugli allori, ma se lui lascia Montecitorio l'ItaGlia fallisce! .. e se fallisce l'ItaGlia dei massoni papponi del PD lgbtq M5seghe? poi, tutti i frugali per non far fallire l'euro? loro diventeranno tutti veramente più frugali! Per il settimanale sarebbe un errore per il Paese. http://a.msn.com/01/it-it/AAT5cyp?ocid=st Quirinale, l’Economist dice no a Draghi al Colle “Dopo 12 mesi di inusuale quiete e unità nella politica italiana ed europea il passaggio di Draghi al Quirinale potrebbe mettere tutto questo a rischio – scrive l’Economist – Sarà difficile trovare un successore in grado di tenere insieme l’attuale eterogenea coalizione”. Inoltre la posizione di Draghi verrebbe ridimensionata in caso di mancata elezione “e quindi potrebbe trovare difficoltà anche nel prosieguo dell’incarico di presidente del Consiglio”. ================= da noi c'é un proverbio che dice: "mamma li turchi!" gli ottomani sono passati alla storia per i genocidi che hanno fatto, e le bestie? sono meno bestie di loro! Essere cristiani in Turchia fra accoglienza, dialogo e disagi Versa l’acqua sulle loro teste e li unge con l’olio. Il vescovo Paolo Bizzeti battezza gli «adulti fuggiti in Turchia a causa della fede in Gesù», come lui stesso racconta. Sono profughi cristiani dell’Iran che hanno trovato “casa” nel sud del Paese, nelle terre che rientrano nel vicariato apostolico dell’Anatolia. Esteso su un’area che equivale a quella della Germania, ha come sede la città di Iskenderun che in italiano mutua il nome dal greco diventando Alessandretta. © Fornito da Avvenire Per cinque anni il vicariato apostolico è rimasto vacante dopo l’uccisione del vescovo Luigi Padovese, assassinato il 3 giugno 2010 dal suo autista al grido di Allahu Akbar («Allah è grande»). Fino al 2015 quando papa Francesco ha voluto come successore del “pastore del sorriso” il gesuita d’origine fiorentina. «Qui la Chiesa cattolica – racconta il vescovo 74enne – è costituita anzitutto da turchi e in tutte le nostre parrocchie abbiamo persone locali che si preparano a ricevere il Battesimo: piccolissimi numeri, ma ci sono. Quindi la situazione in Turchia è molto diversa da quella di altri Paesi vicini, grazie anche a una saggia politica che non ostacola le conversioni. Poi ci sono molti rifugiati cristiani: loro invece sono di fatto emarginati e spesso anche in modo pesante». Si terrà a Firenze dal 23 al 27 febbraio il secondo incontro “Mediterraneo, frontiera di pace” promosso dalla Cei che porterà in Toscana i vescovi delle Chiese affacciate sul grande mare in rappresentanza di tre continenti (Europa, Asia e Africa). Al centro dell’incontro, ispirato alle intuizioni del "profeta di pace" Giorgio La Pira, il tema della cittadinanza letta alla luce della fraternità fra i popoli in un'area segnata da guerre, persecuzioni, emigrazioni, sperequazioni. Assieme ai vescovi, arriveranno a Firenze i sindaci delle città del Mediterraneo per un forum “parallelo”. Il doppio appuntamento sarà concluso da papa Francesco domenica 27 febbraio con la sua visita a Firenze In una piccola teca della cappella all’interno dell’episcopio sono conservate la stola, un messale, la stilografica e un paio di occhiali appartenuti al presule “martire”. E nel vicariato apostolico dell’Anatolia è morto don Andrea Santoro, il fidei donum laziale ucciso in chiesa nel 2006. «La nostra – afferma Bizzeti riferendosi ai cristiani perseguitati o che hanno perso la vita – è una religione che oggi difende la libertà e il rispetto della coscienza altrui, come ci insegnano i Papi. Per questo non ha vita facile, come non hanno vita facile altre minoranze che credono negli stessi valori. È così in tutto il mondo». Il presule parteciperà all’Incontro dei vescovi del Mediterraneo che si terrà dal 23 al 27 febbraio nella sua città natale, Firenze, e che sarà concluso da papa Francesco. Un appuntamento ispirato alla profezia di pace di Giorgio La Pira che vedrà, accanto ai pastori in arrivo da venti nazioni del bacino, i sindaci delle città della regione. Eccellenza, come valuta questo appuntamento “doppio”? L’idea di fare incontrare vescovi e sindaci è significativa perché finalmente si va oltre la divisione tra vita civile e vita ecclesiale. Una separazione che, se da una parte, è stata utile per garantire l’autonomia ad ambedue le realtà, dall’altra parte, sui lunghi tempi, è negativa in quanto ciascuno finisce per coltivare il proprio punto di vista senza aprirsi al confronto. In Occidente è prevalsa una visione liberale di Chiesa e di Stato che procedono paralleli a scapito del bene comune, mentre in alcuni Paesi del Medio Oriente sopravvive, anzi si accentua, un uso strumentale della fede che non contempla il fatto che tutti i cittadini abbiano gli stessi diritti, non solo quelli della religione maggioritaria. Le due visioni non accettano la complessità di una società multireligiosa e la vera uguaglianza tra le esigenze di tutti. Aggiungo che le autorità civili devono confrontarsi con le domande spirituali della gente; e le autorità religiose sono chiamate ad avere uno sguardo ampio che non miri solo alla difesa dei diritti per i loro fedeli. Il bene comune, se è tale, deve comporre le istanze di una società multiculturale, multietnica e multireligiosa. Perciò condanno una politica laicista che ignora Dio e una politica che fa leva su Dio solo per perseguire i suoi interessi. In Turchia la Chiesa cattolica è piccolissima. Nel 1914 i cristiani erano il 20%; oggi lo 0,2%. C’è il rischio che i luoghi della Chiesa delle origini non abbiano più una presenza cristiana? Non è più un rischio, è una realtà di fatto. Dipende da molti fattori storici, tra cui una certa debolezza di quei cristiani che preferiscono fuggire anziché essere lievito. Come diceva il patriarca emerito latino di Gerusalemme, Michel Sabbah, la vocazione a essere cristiano in Medio Oriente comprende il martirio nella vita ordinaria. Non mi spaventa però la piccolezza del numero, ma la scarsa formazione del clero e dei fedeli, così come la poca testimonianza evangelica. Anche da noi l’invito a essere Chiesa “in uscita” è quanto mai attuale e necessario. Nei primi secoli i cristiani erano pochi ma capaci di offrire modelli di vita fraterna e religiosa alternativa a quella pagana ed erano pieni di fervore nell’annunciare la novità del Vangelo. A Firenze si parlerà della cittadinanza e del rapporto fra Chiesa, società e istituzioni politiche. C’è libertà religiosa in Turchia? Rispondo con qualche domanda: si può parlare di libertà religiosa quando non si possono costruire una cappella, un centro giovanile, una scuola cattolica? Quando un cristiano non riceve il permesso di andare in un’altra città per celebrare il Natale o la Pasqua perché dove abita non ci sono né chiese né pastori? Come il fattore religioso è sfruttato dalla politica turca? Alla nascita della Repubblica nel 1923 vi erano circa 3mila moschee: una ogni 5mila abitanti. Oggi sono più di 80mila: una ogni mille residenti, di cui 11mila costruite negli ultimi undici anni. Il Diyanet, il ministero per gli Affari religiosi, ha un budget superiore a qualunque altro dicastero; controlla tutte le facoltà di teologia islamica i cui professori sono dipendenti del governo; nomina e stipendia gli imam del Paese; abbozza i sermoni del venerdì che vengono scritti dai funzionari del ministero. All’inizio del governo Akp, che ha come leader Erdogan, il 2% dei giovani frequentava le Imam hatip, le scuole di formazione del “buon musulmano”; nel 2017 erano il 10%; oggi si stima che la percentuale sia raddoppiata. Il Documento di Abu Dhabi è un richiamo alla fratellanza universale, oltre le appartenenze religiose. Come costruire un rapporto “cordiale” con il mondo islamico? Qui l’islam è moderato rispetto a certi Paesi arabi o di lingua farsi. E grazie alla bontà e alla gentilezza del popolo turco ci sono buoni rapporti. Credo molto nell’incontro e nella conoscenza dal basso che permette di cancellare stereotipi e falsità di cui sono pieni anche alcuni libri scolastici. L’amicizia e la frequentazione cordiale, la comune battaglia contro un liberismo economico disumano, la ricerca della pace e la custodia del Creato sono mattoni per costruire insieme un futuro nuovo. Resta ancora aperta la ferita del genocidio degli armeni. Il governo turco sta cercando nuovi rapporti con l’Armenia. Se si riaprono le frontiere, è probabile che si faccia un bel passo in avanti. Il Paese ha accolto oltre tre milioni di profughi. Però l’Europa ha “pagato” il governo per fermarli. La Turchia è stata molto generosa nell’accoglienza, anche se oggi la vita dei rifugiati è davvero difficile. Ma bisogna distinguere tra le provenienze. I siriani hanno diverse possibilità su cui invece non possono contare gli iracheni, gli afghani o gli iraniani. L’Europa purtroppo non è capace di affrontare questa catastrofe in modo lucido, corretto, umanamente credibile. Come si vive l’emergenza coronavirus? Il Paese sta affrontando la pandemia con efficienza anche per le vaccinazioni. Non ci sono state contestazioni e la gente è attenta al bene comune. Tuttavia la crisi economica connessa al Covid ha fatto aumentare anche qui le disuguaglianze. ================ attraverso i giudici mafiosi massoni Rockefeller tiene per le palle tutti i politici del mondo, eppure ha fottuto anche Netanjahu! L'agonia di un sistema fermo a 25 anni fa «Siamo il solo Paese al mondo in preda a questa sorta di attacco epilettico. Cinque governi in quattro anni rappresentano il massimo della decadenza, della inefficienza, della assurda sopravvivenza di un sistema prima logoro e poi disfatto e per nulla rinnovato». Così, con l'amarezza dell'esule, scriveva da Hammamet Bettino Craxi. È passato un quarto di secolo, non è cambiato nulla. © Fornito da Il Giornale Con la cosiddetta Seconda repubblica sono cambiati i protagonisti della politica, non il sistema. Uniche novità degne di nota sono state l'elezione diretta dei sindaci e l'esorbitante potenziamento delle regioni. Ma a parte l'introduzione di una quota maggioritaria nella legge elettorale e la recente amputazione di un terzo della rappresentanza parlamentare, a livello nazionale tutto è rimasto com'era. L'elezione diretta del capo del governo o del presidente della Repubblica, il potere di nomina e revoca dei ministri, la sfiducia costruttiva, la fine del bicameralismo paritario... Tutte le riforme costituzionali di cui si è parlato sono restate sulla carta. In compenso si sono quasi completamente eliminate le garanzie che la Costituzione riservava agli eletti dal popolo, si è dato il colpo di grazia ai partiti abrogandone il finanziamento pubblico, si è infarcito il Codice penale di fattispecie di reato (abuso d'ufficio, traffico di influenze, concorso esterno...) che sembrano pensate apposta per scoraggiare ogni iniziativa e porre il potere politico alla mercé dell'ordine giudiziario. La debolezza della politica e la precarietà dei governi (uno ogni 19 mesi) ne conseguono. Ne discende anche la crisi di sistema che un anno fa ha reso necessaria la supplenza di Mario Draghi, ma né Draghi né i leader politici hanno inteso sfruttare l'eccezionalità del momento per metter mano alle storture nel sistema. Capisco che proporre l'avvio di una stagione costituente nel giorno in cui inizia il Gran Ballo in maschera del Quirinale suoni incongruo. Ma se vogliamo dare un senso «alto» a questo delicato passaggio politico ed istituzionale e un futuro all'Italia sarebbe opportuno occuparci non solo di chi andrà alla presidenza della Repubblica o a palazzo Chigi, ma anche di quali poteri reali disporrà chi ricoprirà tali funzioni e di come assicurare ai cittadini una decente rappresentanza politica e una maggiore efficacia di chi è chiamato ad incarnare la volontà. In caso contrario, come osservava Craxi, non saremmo né alla fine della Seconda né all'alba della Terza, ma nella code paludose della Prima repubblica. ============== il sistema universitario è totalmente criminale! ti danno 3 vocabolari e ti dicono: "se vuoi passare questo esame? imparali a memoria!" Germania, studente spara all'università e poi si toglie la vita. ed io ho una mezza laurea di storia italiano e latino che è rimasta a metà per questo! http://a.msn.com/01/it-it/AAT5VXQ?ocid=st ================= ecco perché DRAGHI deve restare proprio li dove è, al Governo! Quirinale, l’analisi di Bloomberg: se lo spread non sale l’Italia dica grazie a Draghi http://a.msn.com/01/it-it/AAT4RMY?ocid=st non hanno voluto quell'euroinomane tecnocratico corrotto di Berlusconi, ma io credo che Ursula dovrebbe andare a ripescarlo, invece. Dopotutto tutti i massoni in politica? non sono migliori di lui. ================= Adesso non ci resta che imporre gli insulti ad erdogan per legge! tutti devono essere multati se non insultano Erdogan! Dobbiamo prevedere dei posti di blocco e chi non bestemmia i morti e gli stramorti di Erdogan deve essere multato! Giornalista turca arrestata per "insulto" a Erdogan, è scandalo http://a.msn.com/07/it-it/AAT4ZiE?ocid=st Milano, 24 gen. (askanews) - Il proverbio "circasso" era questo: "Quando un bue viene a palazzo non diventa re, ma il palazzo diventa un fienile". Postato su fondo nero in Instagram dalla giornalista e blogger Sedef Kabas, poi presa in custodia dalle autorità turche per quello che è stato considerato un insulto al presidente Recep Tayyip Erdogan. Kabas, 53 anni, ha alle spalle una carriera trentennale, è una nota giornalista che ha condotto programmi su diversi media mainstream. "C'è un detto famoso, "Una testa coronata diventerà più saggia". Ma vediamo che questa non è la realtà. C'è anche un detto che è l'esatto opposto: "Quando il bestiame entra a palazzo, non diventa re; il palazzo diventa un fienile", ha detto Kabas durante una programma su TELE1 TV. In seguito ha pubblicato la seconda citazione sui suoi account Twitter e Instagram come "proverbio circasso", sostituendo la parola "bestiame" con "bue". Poco dopo, intorno alle 2 del mattino di sabato, è stata arrestata durante un'irruzione della polizia. Ore dopo, un giudice l'ha rinviata in custodia. Il conduttore di TELE1 è stato il primo ad annunciare la detenzione. L'accusa di aver insultato il presidente comporta una pena detentiva massima di quattro anni. Secondo la legge sull'insulto, decine di migliaia di persone sono state perseguite per aver preso di mira Erdogan da quando è diventato presidente nel 2014, dopo più di un decennio come primo ministro. =============== il sistema vaccinale genico sperimentale, e i vaccini tradizionali alle nano particelle metalliche (che gli organismoi di controllo governativi non vedono mai) è criminale e demoniaco, un vero sterminio di massa. Da Povia al pilota Melandri, polemiche sui vip No vax http://a.msn.com/07/it-it/AAT5X0G?ocid=st Da Povia al pilota Melandri, polemiche sui vip No vax

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museo civiltà ebraico cristiana

2019 (157)

affitto una pagina di questo blog a 10 euro per un anno

questa cornice è antica vale 8 stipendi

noi dobbiamo dare vita a queste stoffe ed a questi oggetti, noi li dobbiamo far parlare e dobbiamo entrare nel loro

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https://jewcivilization.blogspot.com/


volori di rifugio per crollo sistema monetario plausibile

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la loro civiltà? sono le nostre vere radici!

This museum of the upper middle class and southern nobility is set in particular in the commercial and artistic Bari and shows all the material, patriotic, spiritual and artistic values of belonging.


This museum is an anthropological, theological, technological and cultural document, from which the publication of a novel and the making of a film could arise
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Questo museo della alta borghesia e nobiltà meridionale è ambientato in particolare nella Bari commerciale e artistica e mostra tutti i valori materiali, patriottici, spirituali e artistici di appartenenza.
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quale è lo scopo di fare la foto immediata e impietosa; ad un tessuto, oggetto o vestito che è uscito da un cartone dopo 20 anni?

lo scopo è quello della mia onestà intellettuale!

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ogni divano, ogni cuscino ed ogni sedia di tutta la collezione è dotato di un pesante rivestimento in velluto beige


cuscini per divano

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non riconosco questo stile pittorico tra la mia collezione
tuttavia non sono riuscito a dare una identità a tutti gli artisti che la compongono!
tutti i quadri in essa contenuti:

1. appartengono ad un unico proprietario e
2. sono stati acquisti dal gallerista con un budget costante!
distinti saluti

3205708054
https://jewcivilization.blogspot.com/


Il giorno gio 7 mag 2020 alle ore 12:22 ettore prencipe ha scritto:

Buongiorno,
Mi chiamo Ettore Prencipe, collaboro con una impresa portoghese che si occupa di investimenti d'arte.
Stiamo cercando per un cliente dipinti di Joan Miró.
Non c'è limite di budget ma l'opera deve avere dimensioni ragionevoli. Qualora doveste avere qualche opera mi potete contattare.
Dato che in questa compravendita il buyer non paga commissioni vorremmo sapere eventualmente qual'è la commissione che il venditore paga e come sarà distribuita. Grazie
Cordialmente
Ettore Prencipe +39 351 900 8319


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